Milano è sempre stata più grande dei propri confini amministrativi, come centro di rilevanza economica, finanziaria e religiosa, ma ha sempre scontato una certa “minorità” in politica. E’ stata terreno di importanti stagioni politiche che hanno spesso anticipato mutamenti ed equilibri nazionali, ma non è mai stata in grado di essere politicamente egemone nel Paese.
Oggi dobbiamo ragionare di “Milano grande”, assumere cioè l’idea del governo metropolitano come di una comunità unitaria composta da diversità che hanno tutte il comune denominatore di appartenere ad un territorio e ad una cultura condivisi.
Questo è il motivo che ci ha recentemente spinto, come Acli, a promuovere un dibattito, a pochi gironi dalla chiusura di Expo, con il Sindaco Giuliano Pisapia, il Commissario di Expo Giuseppe Sala e il presidente di Fondazione Triulza, Sergio Silvotti e a chiedere proprio ai protagonisti della nuova stagione di Milano di confrontarsi con alcune idee e riflessioni sul futuro e sulle priorità della metropoli, che un governo che voglia essere moderno e innovatore pensiamo debba fare proprie (il documento è disponibile su www.aclimilano.com).
Milano nella competizione delle “supercittà” dovrà saper gestire l’eredità di Expo come un ritorno al futuro, una rinnovata vocazione agricola che la veda un centro di eccellenza mondiale per lo sviluppo sostenibile e la sicurezza alimentare.
La Carta di Milano indica alla nostra metropoli una possibile e praticabile via di rilancio della propria identità locale e globale.
Nella città aperta e solidale, che come Acli ci impegniamo a costruire, riteniamo che vadano affrontate le questioni cruciali dell’abbattimento delle fonti di inquinamento, dell’incremento delle Ex(poi)? Milano sfida se stessa sul futuro della città misure di lotta alla povertà, insieme ad una politica più coraggiosa per la casa, della creazione di nuove misure di sostegno alle diverse e sempre più numerose fragilità e vulnerabilità.
E’ più che mai urgente quindi, come abbiamo più volte sottolineato come Acli, che sia convocato il Forum della società civile, previsto dallo Statuto della Città metropolitana, che abbia all’ordine del giorno la discussione sulla visione prospettica della Milano Grande connessa all’eredità di Expo.
Inoltre come Acli proponiamo l’apertura in tempi brevi di un “Cantiere della società civile” che insieme agli altri soggetti della città, a partire dal Forum delTerzo Settore, «costruisca un programma di ampio respiro e di grande concretezza per Milano da offrire al confronto elettorale che si aprirà nei prossimi mesi.
Oggi si chiede che la politica costruisca il futuro, che sia cioè fulcro del rinnovamento della città. Chi governerà Milano e l’area metropolitana dei prossimi anni, crediamo debba avere questa consapevolezza.
Paolo Petracca
Presidente Acli Milanesi