Stefano Lampertico, direttore di Scarp de’ tenis. In questi giorni e fino al 15 gennaio Scarp apre al Castello la mostra su Jannacci, ricordando il suo legame stretto con Milano ma anche il vostro con Jannacci, come ricordo dalla precedente esposizione al Museo del Fumetto. Ma è solo la coincidenza di un titolo?
“Gente d’altri tempi. Enzo Jannacci, nuove canzoni a colori” è la mostra che Scarp de’ tenis ha recentemente inaugurato e che resterà aperta fino al 15 gennaio al Castello Sforzesco (clicca qui per maggiori informazioni). È una mostra che offriamo alla città di Milano, e a uno dei suoi grandi interpreti. E che ci riempie di orgoglio. Quelle scarpe da tennis che compaiono nella testata del nostro giornale di strada ci hanno accompagnato per vent’anni e per quasi duecento numeri. Sulle strade di una città e di un Paese, che certo gli occhi del barbun farebbero fatica a riconoscere, ma sulle quali ancora camminiamo. Con la mostra vogliamo raccontare ancora una volta, con la forma dell’arte e del fumetto, la modernità di Enzo Jannacci. E la modernità di un pensiero che si è fatto canzone. E così altri personaggi cantati da Jannacci si aggiungono al pantheon stralunato di antieroi, cantati senza pietismi, con ironia e disincanto, che ci ha regalato già “La mia gente”, nel 2013. Storie di marginali cantati con simpatia, umanità e spirito di accoglienza che hanno ancora tanto da insegnare alla Milano e all’Italia di oggi.
Scarp de’ tennis cresce: qualità, tiratura, diffusione anche in altre città. A cosa è dovuto questo slancio?
Già da un paio di anni ragionavamo su come rendere il giornale più leggibile, più moderno, senza perdere lo spirito originario del giornale di strada. E senza perdere sorpattutto la freschezza delle storie di riscatto che sul giornale ci piace raccontare. All’inizio di questo 2015 abbiamo così dato il via al nuovo corso di Scarp. Con contenuti sempre più originali, con il contributo di grandi firme del giornalismo, e con le storie, biografiche e autobiografiche, delle persone che con Scarp vivono e generano reddito per sé e per la propria famiglia.
Va bene la modestia e il lavoro sotto voce, ma avete ricevuto il “Premiolino”, il più antico e prestigioso premio giornalistico italiano
Il Premiolino è stata una bellissima sorpresa che ci ha reso orgogliosi e che si sprona a fare un giornale sempre più bello.
Dopo i giornali di strada ora c’è il riconoscimento dei ‘preti di strada’. Papa Francesco da Scarp parla di incoerenza per chi parla dei poveri ma vive da faraone.
Sul numero attualmente in distribuzione (per leggerlo clicca qui) c’è una bellissima intervista al Papa, che pubblichiamo in esclusiva per l’Italia, ricca di spunti per la riflessione nostra e dei lettori. Da tre mesi Scarp fa parte della Insp (www.insp.ngo) la rete internazionale dei giornali di strada di tutto il mondo con i quali condividiamo idee e contenuti. Il colloquio con Papa Francesco è uno di questi preziosi contenuti.
Paolo Danuvola