Leggere ogni giorno l’incertezza di quante saranno le liste attorno a Sala non è corroborante per l’elettore del centrosinistra, tanto più se da sinistra-sinistra si sente tambureggiare l’ipotesi di una lista alternativa che assorba la refrattarietà anche di componenti che alle primarie vi hanno partecipato. La situazione disturba molti, ma è giusto distinguere.
Per chi non ha aderito alle primarie pensare ad una lista con un proprio candidato sindaco è comprensibile e legittimo, anche se desta qualche preoccupazione sul risultato finale.
Ma se l’ipotesi alternativa coinvolge chi le primarie le ha volute, vi ha partecipato, si è impegnato ad accettarne il risultato, ha detto ‘dal giorno dopo tutti con chi le vince’…allora si pone un problema di lealtà fra candidati e fra elettorati e di credibilità delle stesse primarie. I contenuti risultavano incompatibili? Non c’erano i termini per candidarsi alle primarie! I contenuti sono componibili? Allora logica vorrebbe che il centrosinistra non si attardasse e tutti i candidati guardassero avanti, per far vincere Beppe Sala.
Il centrosinistra rischia invece di arenarsi, pur avendo realizzato una seria primaria e pur con una partecipazione di sessantamila persone, rispetto ad un antagonista designato fra segretari di partito e nessun coinvolgimento popolare (salvo il riferimento a sondaggi). Parisi sta cercando, e forse per ora riuscendo, di compattare una destra ancora sfaldata. E pur con il riavvio in atto, in Regione, di una fase giudiziaria, tenta di recuperare quella parte di voto che tutti pensavano potesse andare in modo spontaneo a Sala. La situazione diventa critica fino ad evocare la Liguria.
Per il centrosinistra la responsabilità di come proseguire è primariamente di chi ha vinto le primarie, ma non esonera chi non è arrivato primo, pur risultando ben piazzato. Certo tocca a Sala recuperare la fiducia rispetto alle criticità da sinistra, anche se talvolta esse non sono immuni dal riproporre a Milano una sfida che è tutta nazionale. Sicuramente il voto delle primarie segna la necessità, per vincere, di un diverso posizionamento del candidato sindaco del centrosinistra, partito all’insegna della moderazione e della managerialità. Dire ‘posizionamento’ non significa però assegnazione prematura di ruoli istituzionali. Anche questa volta, e vale per ogni coalizione, prima si vince e poi si assegnano responsabilità.
Intanto il risultato finale non sarà solo quello di chi diventerà Sindaco, ma anche di come si assesterà il risultato dei nuovi Municipi: lì l’elezione del Presidente per la prima volta sarà diretta e potrebbe dare un risultato sfaccettato, a macchia di leopardo. Anche da questo risultato dipenderà la possibilità effettiva di amministrare la città e la nuova Città Metropolitana.
Paolo Danuvola