Anche la recente polemica di d’Alema ha attualizzato qualche ironia sugli atteggiamenti del Premier. Matteo Renzi ha cambiato volto e regole della politica italiana? Vero. La sentenza non trova riscontro unanime presso gli addetti ai lavori, ma rimane un dato di fatto irrefutabile. E’ questa la tesi dell’interessante e agile volume di Alberto Galimberti – Il Metodo Renzi. Comunicazione, immagine e leadership (Armando editore), che del Premier ha studiato carattere e espressione politica.
Ci dice l’Autore “Comunicazione, immagine e leadership della politica italiana sono mutate sotto la baldanza del vulcanico “Principe” da Pontassieve che, per inciso, può, alle volte, risultare arrogante al limite dell’impudenza, indigesto a chi era abituato ad utilizzare ben altri canoni comunicativi, specialmente a sinistra, ma al quale, comunque la si pensi, qualunque sia il proprio partito di riferimento, bisogna ascrivere il merito di aver accelerato, portandoli a compimento, processi da decenni in corso nelle principali democrazie occidentali. Tra passi falsi e obiettivi centrati, da ormai 24 mesi Renzi agisce sulle leve del potere da Palazzo Chigi, vantando già un discreto primato di stabilità: il suo esecutivo è il sesto per longevità, tra i sessantatre che si sono succeduti durante la travagliata storia della Repubblica”.
Nel volume si trova linea di frattura, percorsa con astuzia sul crinale che divide riformisti e conservatori: prima la ‘rottamazione’ e la battaglia del cambiamento del Pd e del governo, poi quella del Paese e infine, come riportano le cronache odierne, dell’Europa che si vorrebbe orientata a politiche di crescita e sviluppo. Il capitolo finale, «decisivo» per ammissione stessa del protagonista, sarà quello scritto dall’esito del referendum costituzionale, previsto per ottobre.
E’ un saggio vivace, dove l’Autore insiste su tre punti:
La comunicazione, anzitutto. Tra Leopolde e comizi show, conferenze stampa pirotecniche e autobiografie, Renzi spettacolarizza gli eventi politici tramutandoli in appuntamenti mediatici.
L’immagine, poi. In un ideale continuum, “popolarizza” il linguaggio ma anche la rappresentazione di sé proiettata sull’opinione pubblica. L’immagine di politico fra la gente, (everyday man), è declinata sia tramite l’uso del corpo sia con la scelta di frantumare le barriere (politiche e mediatiche) del passato, interloquendo direttamente con le singole persone, a colpi di tweet, selfie e costanti disintermediazioni.
La leadership, infine. Decisionista, carismatica, “liquida”, machiavellica, post-ideologica: una vera rivoluzione per la tradizione recente della sinistra.
Una lettura avvincente, scorrevole, piacevolmente curiosa che dà una chiave interpretativa al fenomeno Renzi, comunque lo si giudichi. (PD)
