Il Premio Carlo Magno per i giovani è un riconoscimento internazionale assegnato ai gruppi di ragazzi tra i 16 e i 30 anni che hanno presentato un progetto di alto valore per l’integrazione e la promozione dei valori europei, giunto quest’anno alla nona edizione. L’obiettivo è aprire ai giovani uno spazio dove esprimere la propria creatività nell’ideazione di progetti di coinvolgimento e aggregazione nel nome di valori e sentimenti europei.
Ogni anno si svolgono, tra ottobre e gennaio, selezioni in ciascuno dei 28 Stati Membri per individuare un progetto vincitore e, nel mese di marzo, essi vengono valutati da una giuria composta da rappresentanti del Parlamento Europeo e della Fondazione Premio Carlo Magno.
Tutti i finalisti vengono accolti nella città imperiale di Aquisgrana, dove assistono al conferimento del Premio Carlo Magno internazionale. Infine, sono proclamati i tre progetti vincitori, premiati in autunno presso il Parlamento Europeo. Dal 2008 ad oggi sono stati ben 2.500 i progetti presentati e ben 40.000 i giovani che hanno scelto di partecipare a questa prestigiosa iniziativa.
La cerimonia di premiazione 2016, si è svolta nel mese di ottobre presso la Commissione Cultura ed Educazione. Oltre la soddisfazione per la vittoria di un progetto italiano, che ha ottenuto il primo premio, ho avuto il piacere di conoscere nel dettaglio le idee e l’ispirazione che hanno mosso i ragazzi a elaborare un progetto per l’integrazione europea, nell’accoglienza di rifugiati. InteGREAT, nome del progetto che gioca tra la parola integrazione (Integration) e l’esclamazione (Great), è stato proposto da AIESEC Italia, un’associazione studentesca presente a livello internazionale. Essa ha lo scopo di mettere in comunicazione i giovani di tutta Europa per collaborare, sul campo, nel far fronte alla crisi dei migranti, promuovendo e incentivando l’integrazione nelle comunità locali di coloro che arrivano e facendo sì che abbiano i mezzi per un ruolo attivo nella società europea. Il programma vincitore, della durata di sei settimane, prevede il coinvolgimento di giovani volontari che fanno parte di più gruppi e associazioni o che, in generale, hanno a cuore il tema della dignità dei rifugiati. L’obiettivo del progetto è aumentare la consapevolezza dei giovani e metterli direttamente a contatto con problematiche che, molto spesso, gli stessi si limitano a seguire e percepire solo da lontano.
Come InteGREAT, altri progetti molto validi sono stati presentati anche quest’anno al Premio Carlo Magno, e ognuno di essi sicuramente avrebbe meritato un riconoscimento.
In un momento politico, talvolta confuso, nel quale, purtroppo, a far notizia sono solo le dimostrazioni di contrarietà sull’accoglienza, è significativo che tra i nostri ragazzi vi sia una presenza significativa di chi la pensa diversamente e si impegna -con concretezza e passione- nel promuovere una società non chiusa, più giusta ed equa.
Da questo punto di vista, il Premio Carlo Magno che ha onorato, solo pochi mesi fa, Papa Francesco per le stesse motivazioni, è un appuntamento non solo prestigioso, ma anche efficace nel promuovere e valorizzare questi valori, questi sentimenti e questo spirito solidaristico a livello Europeo.
Luigi Morgano