Le recenti manifestazioni, compresa ‘Tempo di libri’ di questi giorni, indicano la capacità di attrazione di Milano e la sua area vasta rispetto a nuove iniziative e progetti. Un effetto complementare a quanto Musei e attività culturali già hanno animato, con successo, in città.
Mi pare che molto sia anche il risultato dell’effetto trainate di Expo, che al di là delle polemiche sui bilanci contabili, ha sicuramente messo Milano nella via dell’interesse internazionale con effetti sul turismo, contribuendo alla percezione positiva di sé che sta innervando la città. Certo più del centro che della periferia.
Ma anche il concetto di periferia è cambiato: dove arriva la metropolitana cresce il senso di partecipazione alla vita della città. Quando in 10 minuti dal Corvetto e dalla Comasina arrivi in piazza Duomo -e questo si moltiplicherà con MM4 dopo gli effetti di MM5- senti che anche il centro ti appartiene. Quando la metropolitana prenderà la via anche di Sesto e di Monza – e si avvierà il biglietto unico- allora ci sarà più città metropolitana di quanto siano riusciti a dirci anni di convegni.
La periferia resta però periferia quando alcuni quartieri li consideri al loro interno: restano zone di lontananza, di abbandono e di degrado che non possono essere lasciate a loro stesse. Per questo c’è molta attesa rispetto ad almeno due agenti di trasformazione e di recupero quali gli Scali ferroviari e la riqualificazione strutturale di rigenerazione urbana individuati dal Piano Periferie.
Gli Scali ferroviari sono una questione aperta da anni su cui si è però perso un treno sul finale della gestione Pisapia, perché – come talvolta capita a sinistra- per avere il meglio si rischia di perdere il possibile. Ora il percorso è ripartito positivamente, progetti ce ne sono molti. L’importante è trovare l’accordo con Ferrovie e prendere una decisione in Giunta e in Consiglio comunale (!).
Il recente Bando Periferie che coinvolgerà Giambellino-Lorenteggio, Corvetto-Chiaravalle-Porto di Mare, Adriano-Padova-Rizzoli, Niguarda-Bovisa e Qt8-Gallaretese vorrebbe coinvolgere energie dal basso. Potranno infatti parteciparvi associazioni di volontariato, fondazioni, enti di promozione sociale-sportiva e culturale in forma autonoma o in partenariato. L’obiettivo è quello di sostenere due macro-tipologie di progetti: educazione-cultura-sport e creazione di organizzazioni di comunità e reti sociali. Lo stanziamento di 540 mila euro ha un senso solo se inteso come affiancamento ad investimenti adeguati dal punto di vista urbanistico e strutturale a riguardo dei lavori pubblici.
Lo slancio di Milano avverrà nell’equilibrio fra immagine internazionale e vivibilità interna.
Paolo Danuvola