Ho iniziato dieci anni fa come primo Presidente di Zona di centrosinistra – con un certo orgoglio – quando la Città e tutte le restanti 8 Zone erano guidate dal centrodestra e concludo ora il mio mandato come ultimo Presidente di un “Consiglio di Zona” (ndr il 9), avendo nel frattempo, contribuito a far nascere i “Municipi”.
Dieci anni nei quali, con un energico gioco di squadra, abbiamo seminato un primo germoglio che poi è rifiorito in tutta la Città quando le elezioni del 2011 hanno visto prevalere la Giunta di centrosinistra. La squadra è importante in politica non solo per ‘avere i numeri’ in Consiglio ma anche per non sentirti sola di fronte ad un lavoro immane, fino ad ora non sempre efficacemente valorizzato dal Comune.
Sono stati anni importanti e anche umanamente intensi ed è difficile riportare qui i sentimenti, i timori e le gioie, così come è complicato sintetizzare il lavoro svolto in Consiglio di Zona, quasi un’Istituzione di frontiera. Resta un’esperienza bellissima, perché condivisa con la mia famiglia, con mio marito e i miei tre figli.
Non è stato facile, in effetti, conciliare gli impegni istituzionali e quelli familiari: quando i figli diventano grandi oltretutto ti chiedi cosa pensano del ruolo che ricopri, che dà una dimensione pubblica anche alla tua vita privata. E poi non hai orari, rispetto a chi arriva e vuole parlarti, all’associazione che ti chiama, all’esondazione che allarma, a chi ti pone un problema di convivenza o di sopravvivenza.
Si sono però susseguiti progetti e azioni che da sperimentali si sono diffusi successivamente in tutto il capoluogo, basti pensare al Consiglio di Zona dei Ragazzi e delle Ragazze, agli Sportelli Alzheimer e all’Università della Terza Età – solo per fare alcuni esempi – senza dimenticare le miriadi di iniziative culturali e sportive, di sensibilizzazione alle tematiche ambientali e di rispetto della legalità, organizzate in collaborazioni con il tessuto associativo e produttivo al fine di creare occasioni di incontro e socializzazione, perché ogni quartiere della nostra bella Città merita attenzione e cura.
Lo sguardo, ora, va rivolto al futuro per portare a termine le progettualità iniziate e per dare una spinta propulsiva ai nuovi Municipi che dovranno consolidare quanto previsto nella riforma che li ha costituiti. Mi riferisco in particolare non solo al coinvolgimento e alla partecipazione dei Comitati ma alla loro istituzionalizzazione con funzioni consultive. E’ importante che sia stato formalizzato un percorso già avviato con successo in questi anni e che ha visto confronti, talvolta anche aspri, con i tanti cittadini che hanno voluto contribuire a progettare i differenti quartieri. Ed è con questo spirito, ossia con il cuore e gli occhi rivolti ai 9 Municipi e ai tanti quartieri in cui è suddivisa Milano, che ho accettato di affrontare una nuova sfida, candidandomi per il Consiglio Comunale.
Molto è stato fatto ma molto ancora si dovrà fare.
