Pietro Bussolati è il Segretario metropolitano del PD, e ha quindi coordinato la sfida elettorale anche a Milano. A lui chiediamo i motivi di questo sostanziale pareggio fra Sala e Parisi.
Intanto Sala non ha pareggiato ma è arrivato primo, anche se di misura. Un anno fa avevamo fatto un sondaggio e il risultato era che la Destra rimaneva forte in città, dove aveva governato per anni e dove gli interessi restavano evidenti. Vi era vicinanza nei risultati fra competitori possibili, come in effetti poi è accaduto. Parisi ha utilizzato con velocità il fatto che arrivavano prima i seggi a lui favorevoli, ma alla fine il punto avanti di Sala è rimasto. Ora tocca al ballottaggio indicare la vera distanza fra i due.
Sala e Parisi, ora il confronto è diretto fra candidati sindaci. Nella prima fase Sala ha rischiato di rimanere un po’ risucchiato a sinistra?
Sala si richiama all’esperienza di Pisapia ma è diverso. La coalizione è coesa, lui è una chiara figura di centrosinistra. L’importante voto delle primarie gli ha attribuito una libertà che il suo avversario non ha, in quanto designato. Sala può cambiare e migliorare ciò che non è stato completato o che è da integrare o correggere. I milanesi non si fanno condizionare dai contrasti politici nazionali.
Nel PD vi è stata la capacità di raccogliere consenso esterno al partito oppure i candidati si sono solo ripartiti il voto di appartenenza già consolidato.
La mia valutazione è che il PD ha intercettato spazi nuovi, anche nell’ambito giovanile, e lo si vede dalle candidature anche dei consigli di Municipio. Comunque il PD a Milano ha ottenuto un ottimo risultato rispetto ad altre città, e si consolida rispetto al passato.
Fare il regolamento che attribuisce un Municipio con il 40% +1 dei voti è stato un errore? Non era più giusto uniformare l’elezione dei Municipi al Consiglio comunale? I Municipi non rischiano ora di essere congelati, chiunque vinca?
Intanto la percentuale dei voti non è dissimile a quella precedente: avevamo vinto allora per poco tutte le Zone, perdiamo ora per poco alcuni Municipi. Comunque questa norma è stata una mediazione con la Destra per far passare i Municipi, che altrimenti sarebbero stati bloccati con una dura opposizione. Pensavamo che la tripolarizzazione non avrebbe permesso uno scontro sui decimali! Il rapporto Comune-Municipi per noi non può diventare scontro istituzionale.
I giornali presentano e colorano di rosso un centrosinistra arroccato al centro della città, e un centrodestra in blu che lo assale dalle periferie. E’ una situazione reale?
Il conteggio è fatto sui due candidati che vanno in finale senza contare altre componenti, ad esempio sulla nostra sinistra qualcuno contribuirà a colorare di più il rosso dei quartieri periferici. La situazione è più a macchia di leopardo, con il M5S che assedia le case popolari ALER, di competenza regionale. Il ballottaggio penserà a riordire le situazione e i colori. E’ un ballottaggio da giocare!
(PD)