Quello che incuriosisce già dalle prime pagine di “Diario di un monaco del XXI secolo. Fisico e certosino.” (Città Nuova ed) è il continuo intreccio fra infinito matematico e infinito spirituale.
Difficile dire cosa sia questo libro di Andrea Carobene: non è infatti un romanzo, perché non ha una vera e propria trama, ma non è neppure un saggio, perché comunque racconta una storia. Ancora: non è un testo di religione, anche se parla di fede, e non è comunque un libro scientifico, sebbene metà delle sue pagine trattino della scienza di oggi.
In realtà, quello che sembra aver voluto raccontare l’Autore è una sorta di viaggio interiore di un monaco certosino che, chiuso nel suo eremo, ripensa alla scienza contemporanea, scoprendo le affinità e i rimandi che matematica e fisica hanno con l’esperienza di fede.
La scommessa di questo testo, mi pare, è quella di raccontare temi difficili come la meccanica quantistica e la teoria delle stringhe, mostrando contemporaneamente come la ricerca scientifica del senso profondo della Natura non sia poi così diversa dalla ricerca del senso della vita di un uomo che ha dedicato la sua vita al Divino.
Un diario interiore quindi, scandito dai tempi liturgici, nel quale si mescolano brani biblici, inni del tempo delle Ore, dimostrazioni matematiche, suggestioni scientifiche e riflessioni sul senso della vita.
Il tema è quello della ricerca: la ricerca condotta dagli scienziati che indagano sulla verità delle cose o sulle dimostrazioni matematiche, e la ricerca di ogni uomo di un senso della propria esistenza, senso che si scontra con le proprie debolezze, con la paura della morte, ma che si concilia anche con il sentimento di gioia e di stupore che permea tutto il volume.
La sfida del libro è così quella di mostrare la bellezza della scienza, raccontando lo stupore che nasce dalle sue scoperte anche a chi non ha studiato e approfondito la fisica. Un libro dedicato alla bellezza della natura che vuole indirizzare verso la contemplazione e l’ascolto, rivolgendosi agli uomini di oggi.
Una lettura, piacevole, talvolta divertente, che porta allo scoperto la domanda di senso dell’uomo contemporaneo
(PD)